Ci sono attese che non pesano, ma scaldano.
Quella del Natale è una di queste: è l’attesa che profuma di biscotti e legna che arde, che risuona di risate e di passi che tornano a casa.
È l’attesa che riporta ordine dentro, anche quando fuori tutto sembra confuso.
Ogni anno arriva, silenziosa e puntuale, come un promemoria gentile: per rallentare, per accendere una candela, per ricordarci che non serve molto per sentire la felicità.
Basta un gesto, una parola buona, un pensiero rivolto a chi amiamo.
È il tempo in cui perfino la malinconia diventa dolce, perché sa di memoria e di affetto.
L’attesa del Natale non è solo preparare: è prepararsi.
È lasciare spazio alla luce, anche se piccola, anche se tremante.
È imparare di nuovo la magia delle cose semplici — il profumo della vaniglia, il tintinnio dei bicchieri, le mani che impacchettano e il cuore che si apre piano.
Perché forse il Natale non arriva mai da fuori.
Forse è già dentro di noi, ogni volta che scegliamo di credere ancora, di amare ancora, di ricominciare.
Già,hai ragione! il vero Natale si deve cercare nel profondo del cuore e dell'anima per ritrovarsi con sé stessi.
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